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Il più Grande Reset ( The Great/er Reset )

Per noi che consideriamo quello della Libertà il valore e bene supremo, più scorre il tempo e  più sembriamo prendere coscienza che un eventuale “ ritorno ” alla vita come la vivevamo pre-Marzo 2020 rimane una illusione.

La società umana formale appare irrimediabilmente compromessa dalle azioni e dai comportamenti di una maggioranza di individui i quali mostrano di non avere a cuore né – appunto – la propria libertà, non il rispetto di se e dei propri confini, tantomeno  la verità.

Questo ultimo,  concetto quantomeno fumoso in termini di una sua percezione soggettiva ma solidamente definibile in termini oggettivi in quanto espressione di una collezione di eventi concatenati, mantiene una importanza fondamentale nelle circostanze in cui la menzogna viene diffusa dal potere ( in senso lato intendiamo i governi ) con modalità sistematiche e totalizzanti tanto da divenire narrativa ufficiale  accettata su larga scala dalla maggioranza.

“ L’ostacolo più prominente alla scoperta della verità è l’idea che ne siamo già in possesso “

Voltaire

Alcuni tra noi tra noi credono che quella in atto sia una specie di apocalisse, di una letterale caduta dei veli e di una conseguente vista di ciò che eravamo impossibilitati a scorgere prima.

Altri investono in una visione messianica dell’intera cosa e si sentono assegnatari di un mandato trascendentale da parte delle forze del “ bene ” in un progressivo e collettivo movimento verso la verità assoluta. Per costoro la fase in atto offre l’opportunità per  una missione personale e motivo cosmico per cui si trovano a viverla in prima persona.

Qualunque siano i vissuti personali e la percezione di ciò che sta accadendo ci troviamo comunque tutti qui ed ora a spendere il nostro tempo di vita per sconfiggere la tirannia, oppure per soccombere ai suoi spietati diktat.

Per semplificare, diciamo  che l’eventuale ritorno alla vita di prima era – o lo è ancora – il nostro Piano A.

Vorrei presentare una ipotesi di Piano B nello scritto che segue.

Network Cellule di Libertà.

Freedom Cell Network, similmente ad una società fondata sul mutuo appoggio per il beneficio di tutti i partecipanti, è una rete di individui che condividono una comune comprensione su quali sono i requisiti per costruire e prosperare in una società libera.

La finalità è quella di lavorare insieme per realizzare tale progetto facendo focus sulle soluzioni possibili piuttosto che sulla, talvolta gratuita, definizione dei problemi.

Al momento in cui scrivo almeno 30000 persone sparse nel globo stanno lavorando e sviluppando all’interno di comunità di vita fondate su queste premesse, gruppi di uomini e donne liberamente costituiti in un distretto, un vicinato,  in un quartiere, in una città o metropoli, in un villaggio o paese, in una realtà non urbana.

“ Non riuscirai mai a modificare l’esistente combattendone le forze, ma costruendo un nuovo modello organizzativo che rende quello esistente obsoleto “

R. Buckminster Fuller

Il principio catalizzatore in Freedom Cell è quello della decentralizzazione del modello organizzativo, la persona umana e le sue aspirazioni alla base delle decisioni e delle risoluzioni, senza appoggiarsi alla costituzione di una maggioranza o di una minoranza interne ai gruppi. 

L’obiettivo è quello di restituire potere decisionale all’individuo affermandone quindi sovranità personale , autonomia delle scelte e rispetto di se in una dimensione di libertà, solidarietà e condivisione di intento.

In questa cornice le forze avverse alla realizzazione di un progetto di vita in autonomia dalle istituzioni divengono inefficaci, la forza di un gruppo di soggetti consapevoli e uniti è superiore alla forza dello stato e al suo esercizio monopolistico di violenza ( psicologica e fisica ).

5 passaggi per l’attuazione di un Piano B

1.

Smettiamola di pensare in termini di “normalità” – il modo di vivere che era non tornerà, i potentati globalisti non lo consentiranno. Una volta accettato questo potremo dedicare la nostra attenzione alle soluzioni.

2.

Siamo pro-attivi – se siamo convinti interamente che mai ci lasceremo iniettare il siero genoma-modificante ( che NON è un vaccino ) dobbiamo cominciare a pensare COME ci prenderemo cura di noi stessi e dei nostri cari.

3.

Guardiamoci intorno – cominciamo a posare le basi per la costruzione di una comunità, di un piccolo gruppo di persone in comunione di intenti; se per realizzare questa condizione di maggiore prossimità, occorre spostarsi in una altra zona geografica, ebbene cominciamo da subito a creare le condizioni perché ciò avvenga.

4.

Troviamo/ritroviamo noi stessi – questa impresa non si svolge soltanto nel dominio fisico e materiale. 

Rallentiamo il “treno” dei pensieri, spesso negativi, fermiamoci se questo fosse necessario.

Ascoltiamo ciò che accade dentro di noi, la nostra coscienza, definiamo con accuratezza che cosa è che stiamo combattendo, quali le nostre motivazioni muovendoci dalla dimensione spirituale verso quella più contingente.

5.

Impegniamoci con il corpo e con la mente a fare tutto ciò che sarà necessario per proteggere noi stessi e le persone che amiamo.

Impegniamoci a considerare decisioni che potrebbero condurci fuori dalla nostra zona di comfort materiale.

Focalizziamo sugli obiettivi a lungo termine senza perdere di vista quelli più immediati.

Piccolo è bello

Non occorrono rivoluzioni, non serve convertire le masse a nuovi credo politici o spirituali. non è necessaria la creazione di un movimento popolare, queste sono illusioni legate al rafforzamento di gerarchie e di schemi antichi che non hanno mai promosso gli interessi autentici della persona umana, illusioni diffuse dalle elite di potere e propagate dalle forze occulte, le conseguenze delle quali dinamiche riempiono tristemente i testi di storia.

Il culto della centralizzazione e del discorso politico operata dal potere è solo funzionale alla creazione di caste, di ceti sociali, di albi professionali, di classi e di gerarchie.

L’identificazione e validazione ideologica di tali culti impongono sempre la divisione, la perdita della libertà, l’offuscamento della nostra vera identità e la negazione dei diritti naturali che possediamo dal momento in cui vediamo vediamo la luce di questo mondo.

Ogni persona è portatrice di competenze e di talento naturale nell’esercizio delle più diverse abilità intellettuali, artistiche e tecniche, attività primarie quali l’orticoltura, la costruzione e manutenzione di impianti elettrici, murari e idraulici, il pronto soccorso e la cura della persona, la medicina naturale, l’alfabetizzazione informatica, l’accesso alle nuove tecnologie, nozioni specifiche su economia, sistema monetario e digitalizzazione degli scambi monetari su piattaforme criptate, la scuola parentale, la preparazione dei cibi per citarne solo alcune, abbiamo tutti qualità ed esperienza da condividere e da contribuire, freedom cell si basa sulla libera adesione e sul comune intento dei partecipanti al successo di tale cultura..

Quando la Cellula cresce sopra al numero ideale di partecipanti al progetto si potrà concordare una scissione per andare a costituirne un’altra. 

La forza di ogni singola cellula è quella costituita dalla facoltà di fare rete, di collaborare e lavorare in concorso con altre cellule ad un determinato progetto, di rimanere distinte e di preservare le  funzionalità acquisite garantendo così con resilienza gli equilibri interni maturati.

Tutte le decisioni prese all’interno della cellula vengono condivise e accettata in base alla sintesi dei  valori  etici fondanti e comunemente accettati.

Per informazioni maggiormente dettagliate, sui dati e sulle esperienze esistenti ecco alcuni link ( Inglese ):

Introducing The Freedom Cell Network!

https://everything-voluntary.com/freedom-cells-networks-free-society

How the Freedom Cell Network Can Help You to Find Freedom in an Unfree World

The Greater Reset

Per iscriversi al portale di ricerca  di Freedom Cell Network e per connettersi/riconoscersi nel mondo:

https://freedomcells.org/members/

La scienza della Legge Naturale ( Mark Passio):
https://whatonearthishappening.com/

La Legge Naturale, Mark Passio ( ITA )

La Paura il Virus, l’Amore il suo Antagonista.

Nel Dicembre del 1917 l’Europa era immersa nella prima guerra mondiale, una delle più insane vicende umane mai testimoniate. In seguito alla scoperta dell’altissimo numero di vittime e della natura orrenda dei combattimenti in trincea, i quali includevano l’utilizzo di gas venefici, il primo ministro Inglese di allora, tale David Lloyd George trasmise, in un messaggio  privato a C.P. Scott del giornale Manchester Guardian il seguente testo:

“Se si sapesse la verità sulla guerra ebbene verrebbe interrotta domani. Ma , naturalmente la gente non sa e non può saperlo”

Eccoci qua, un secolo dopo quegli eventi, immersi di nuovo in una guerra di dimensioni globali,  ma questa guerra, la quale al netto, viene “venduta” quale una  battaglia per “ contrastare la diffusione di un Coronavirus”, in verità e’ una guerra ideata dal potere per rimuovere gli ultimi brandelli  di principi propri alle comunità umane, per rimuovere la LIBERTA’ e la capacità degli individui di poterne beneficiare. 

E proprio come in tutte le precedenti criminali imprese guerresche impresse nella memoria storica, la prima e la seconda guerra mondiale, quelle combattute in Corea e nel Vietnam, tutti i conflitti che le hanno seguite, ecco,   se la verità sulla guerra odierna venisse esposta, anche questa volgerebbe immediatamente ad una conclusione.

Le circostanze in cui le comunità umane perdono la libertà non sono quasi mai dovute ad un colpo di mano improvviso di un sovrano, di un odioso dittatore o di uno Stato che  alla luce del giorno impone nuove regole , piuttosto  accade perché in troppi si rivelano disposti a cederla volontariamente in cambio di protezione da una minaccia, che sia questa reale o immaginaria.

La “minaccia” viene tipicamente costruita dallo Stato ed è ideata per generare un tale vortice di paura nella testa dei sottoposti che essi stessi eserciteranno pressione sulla politica affinché si implementino misure adatte a fronteggiarla.

Succede solo raramente che la così detta società civile si accorga di reagire ad una minaccia del tutto orchestrata, che il grado di “protezione” messo a punto dalle autorità sia proporzionato e, crucialmente, che “la cura” offerta per risolvere la malattia non costituisca qualcosa di peggiore del male stesso che si intende combattere.

Tristemente non sembriamo riuscire a fare tesoro della memoria storica: una volta che lo Stato viene sollecitato dai cittadini a rispondere ad un pericolo collettivo, lo Stato eseguirà in modo drastico una serie di azioni le quali costituiranno una stretta sulle norme di convivenza e queste non verranno mai più rimosse.

Tutti i regimi dispotici originano da simili passaggi interattivi.

In questo momento le cronache mondiali ci narrano di un coronavirus, si tratta di una influenza stagionale come quelle  registrate in passato. Dalla lettura critica di queste cronache appare evidente che questo virus rappresenta un rischio concreto alla salute delle persone più anziane e a quella di coloro i quali soffrono di condizioni deficitarie organiche pregresse, in particolare in relazione al corredo delle loro difese immunitarie.

In tale scenario notiamo una latitanza da parte degli apparati di potere che si stanno misurando con la “ pandemia “ , si nota l’assenza di una garanzia  a che le contromisure restrittive draconiane applicate  da tutti i governi su scala mondiale con qualche eccezione, non siano esagerate  nelle conseguenze alla qualità della vita delle persone.

Cerchiamo di riassumere alcuni degli effetti di queste contromisure sulla popolazione:

  • Collasso delle economie locali con un conseguente impatto su quella globale
  • Riduzione allo stato di disoccupazione di milioni di persone, in particolare quelle ritenute “non essenziali”
  • Consegna di altrettante persone agli arresti domiciliari
  • Messa in bancarotta di innumerevoli imprese private rovinando per sempre quelle di più modeste dimensioni
  • Legittimazione di un esercito di individui ossessionati con il rispetto delle regole e alla bieca deriva della delazione
  • Instaurazione di un modello ubiquo di controllo sociale e di sorveglianza sul territorio mai visto prima
  • Incitamento alla stigmatizzazione e alla commistione di sanzioni e pene severe a tutti i trasgressori delle nuove regole
  • Imposizione di un disumanizzante distanziamento fisico e promozione di un buffonesco codice estetico ( mascherine, guanti ecc. )
  • Aumento degli episodi di  insofferenza e di violenza familiare a tutti I livelli inclusi trauma e stress da questi generati
  • Aggravamento del carico in termini di debito sulle spalle delle nuove generazioni di contribuenti
  • Degenerazione  nell’incidenza di disagio psichico, povertà cronica, ignoranza, marginalizzazione sociale, suicidi e destituzione sociale.

 

Insieme a tutti coloro che non dispongono di piattaforme o comunità di riferimento capaci di ingaggiare in modo libero in una interazione non “viziata” ( unbiased ) dalle dinamiche votate al dominio su scala mondiale, oltre che al numero crescente di professionisti medici onesti, alle schiere di giornalisti freelance, agli intellettuali indipendenti così come ai creatori di contenuti mediatici esterni al mainstream, stiamo osservando, con  crescente allarme e incredulità  la degenerazione dilagante e irrazionale del “discorso” pubblico.

E’ sufficiente un pò di tempo libero ed una familiarità minima con la lingua Inglese –  eccezioni note a chi scrive, in lingua Italiana  su ByoBlue o su RadioRadio comunque –   per rendersi conto che in Rete esistono arene  alternative al pensiero unico dominante dove dibattere,  confrontarsi e INFORMARSI sulla situazione per riuscire a dare un senso a ciò che DAVVERO sta accadendo.

I dati e coloro ai quali viene affidato il compito di raccoglierli e di elaborarli, non risultano quasi mai ne’ convincenti ne’ trasparenti. Ogni giorno qualcuno tra i commentatori istituzionali accreditati e tra i vari portavoce di questa e quella amministrazione o agenzia si esprime in termini contraddittori o con toni polemici verso i colleghi, si assiste ad un  patetico teatrino e ad inutili diatribe le quali non fanno che aggravare il senso di smarrimento e la confusione.

Covid19 è oramai divenuta l’unica causa di morte presunta di tutti quelli che, per un motivo o per un altro, come e’ sempre stato, perdono la vita e, a forza di ripeterlo, e’ diventata  sacrosanta innegabile verità.

Cerchiamo di riassumerne altre di INNEGABILI verità, espresse a dispetto dei dispositivi di censura  e di omologazione alla narrativa ufficiale in atto:

Soltanto un numero modesto – il 22% – tra coloro i quali entrano a contatto con la malattia muoiono di Covid19 e i numeri non appaiono dissimili in magnitudine a quelli registrati negli anni passati e imputabili ai vari ceppi di influenza stagionale.

La devastazione economica e sociale risultante dal lockdown imposto dalle autorità sta causando più vittime e miseria umana di quanto non sia stata causata dal “virus”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, organo delle Nazioni Unite con sede a Geneva, alla quale è stata attribuita la massima, imparziale autorevolezza dai governi mondiali nell’esposizione dei fatti e nella formulazione delle raccomandazioni scientifiche da seguire, è nota per la sua corruzione e corruttibilità

Questa agenzia si sta dimostrando inattendibile nella disseminazione di informazione veritiera. Davvero in pochi conoscono effettivamente chi e attraverso quali accordi  l’O.M.S.  ( World Health Organization ) viene finanziata, ma solo perché non se ne può parlare liberamente

Ecco alcuni dati ( fonte : Global Research )

In seno a questa  organizzazione è attivo un comitato chiamato S.A.G.E. ( Scientific Advisory Group of Experts ), questa squadra di tecnici dominata da individui che ricevono ingente  sostegno finanziario direttamente dalle grandi case produttrici di vaccini, dalla fondazione Bill & Melinda Gates e dalla Wellcome Trust, una delle più potenti case farmaceutiche.

Almeno 8 dei 15 membri del S.A.G.E. tra i quali figurano i coniugi Gates, hanno decisi interessi personali e aziendali in conflitto con la missione dell’ organizzazione globale che fa loro da ombrello, una organizzazione che sulla carta dovrebbe operare a beneficio della popolazione mondiale e’ sotto la diretta influenza di gruppi come GAVI, una partnership conosciuta  come Vaccine Alliance ( di proprietà di … Bill Gates ), della Merck & Co. MSD (  la piu’ grande multinazionale farmaceutica del mondo ), del BMGF  ( Global Health Scientific Advisory Committee ) un gruppo di esperti multidisclinare esterno alla Vaccine Alliance e, ancora, della Pftizer ( una delle piu’ grandi corporazioni dedite alla produzione di farmaci con sede a New York ), della NOVOVAX  con sede in Maryland ( azienda attiva nella ricerca biomedica e nella produzione di vaccini ) direttamente finanziata da Bill Gates e poi, la GSK ovvero la GlaxoSmithKline ( gigante farmaceutico Britannico ), la NOVARTIS ( multinazionale Svizzera del farmaco con sede a Basilea ), la GILEAD ( una compagnia dedita alla ricerca in campo biofarmaceutico per la sperimentazione di sistemi di cura innovativi – principalmente … FARMACI) e la lista potrebbe continuare.

In breve e in senso peggiorativo le entità menzionate compongono il cartello BIG PHARMA, vale a dire l’industria dei farmaci, un agglomerato tecnico finanziario il quale, si può’ legittimamente ritenere, non ha tra i suoi scopi né la salute mondiale né la lotta alle malattie, insomma, la salute pubblica è in mani sicure.

Un tempo sostenuta economicamente dalle nazioni e dagli stati mondiali, l’OMS dal 2017, opera principalmente in virtù delle “donazioni” di privati, di magnanimi filantropi quali appunto i coniugi Gates, i quali sono anche i fondatori del… Global Fund to fight AIDS (Fondo per la Lotta all’AIDS ma anche alla Malaria, alla Tubercolosi ecc ecc. ) una operazione finanziaria internazionale capace di fare leva a tutti i livelli dello scacchiere geo-politico e di condizionarne scelte e priorità. Solo nel 2017 i coniugi Gates hanno elargito 325 milioni di dollari all’OMS, secondi solo al governo degli Stati Uniti, contributori nella misura di 400 milioni di dollari. Ancora, nel 2018 i Gates sostenevano al 10 per cento l’intero bilancio di questa organizzazione.

Alla luce di questi dati non ci sorprendono le accuse che l’OMS stia taroccando i “numeri del contagio”. Alcune illustri università di fama mondiale non concedono più il loro accreditamento a quei dati.

Non è possibile conoscere la verità sui “positivi”, sui “falsi positivi” e sul numero effettivo dei morti ma, nonostante questo, con la finalità di proseguire con la cancellazione dei diritti civili e costituzionali dei popoli, questi nuovi padroni del vapore hanno imposto un monopolio sull’informazione e sulla narrativa ufficiale che viene diffusa incessantemente giorno dopo giorno da tutti i canali istituzionali.

Se non vigesse una censura ferrea sui contenuti mediatici e se i riscontri reali divenissero di dominio pubblico ( le immagini degli ospedali semi vuoti ad esempio ), se venisse rivelata la bassa mortalità associata al “ virus “ ecco che verrebbe a mancare il fattore primario alla continuazione della “guerra” : la PAURA.

A cascata, se venisse a mancare la paura, verrebbe meno l’accettazione delle norme restrittive da parte delle popolazioni e la fiducia che queste investono nei buoni propositi dei loro governanti eletti.

Tutto quel che non costituisce valore nutritivo alla narrativa ufficiale fasulla propagata dai media mainstream e  dagli editti liberticidi della politica viene marchiata come FAKE NEWS

Il mondo appare completamente ingolfato in una sorta di isteria di massa.

Covid19 piuttosto che una Pandemia è in verità una PLANdemia, nel senso che  e’ stata deliberatamente pianificata ed eseguita

Il copione, come noto a coloro i quali, dissociatisi dal coro consensuale e dal conseguente lavaggio del cervello propinato alle masse, ricalca  un progetto specifico: Event 201.

EVENT 201

è il nome assegnato all’esercitazione che si concluse a poche settimane dal “ primo caso “ registrato di Coronavirus, nell’ottobre 2019, nella regione cinese di Wuhan.

Event 201, sponsorizzato dai coniugi Gates, dalla John Hopkins University ( la fonte e principale garante dei dati forniti ai media sulla pandemia ), dal World Economic Forum (  una  NGO o associazione non governativa, una specie di consorzio degli industriali mondiale basato a Geneva in Svizzera e attivo dal 1971 ) attraverso la pratica del “ computer modelling” o meglio, della simulazione al computer di un catalogo di scenari drammatici SULLA SCIA di una pandemia di dimensioni dantesche, attraverso un processo di verifiche, di discussioni facilitate e per via della messa a confronto dei dilemmi, delle ipotetiche risposte operative e della distruzione causata, offre una plausibile mappa, degli  scenari possibili da tenere in considerazione e dei rimedi in caso che questa ( pandemia ) si scatenasse davvero ( come e’ poi accaduto o sarebbe meglio dire fatto accadere ).

Questa quindi la cornice nella quale è stato somministrato il fenomeno Covid19, la versione “reale” della “simulata” in Event 201.

C’e’ da notare che in Event 201 solo il 10% dell’intera operazione fu devota al ” come aiutare le persone infette” da coronavirus.

La preoccupazione primaria degli ideatori e dei partecipanti al  progetto si focalizzava sulla disseminazione ” corretta ” dell’informazione e  sulla facoltà, da parte delle autorità, di riuscire mantenere la presa sulle statistiche, appunto, sulla narrativa generale dell’intera cosa, sugli esiti desiderabili e, in particolare, sulle modalità attraverso le quali le autorità stesse potessero intessere le loro trame, in complicità con i maggiori attori della Rete, i Facebook, i Google, i Twitter e la Silicone Valley tutta.

Mettere a tacere qualsiasi fonte   di informazione non allineata  alla versione ufficiale che potenzialmente ne potrebbe minacciare  la credibilità tra le finalità principali di Event 201.

Altri  influenti attori economici, come la Johnson & Johnson  ( una delle multinazionali Americane più altamente quotate in Borsa e produttrice di dispositivi e presidi medici ) furono coinvolte nel progetto, l’ipotesi, quella di un suo inserimento risolutorio nella “ crisi “  con l’introduzione di un vaccino, ad esempio….

Suona familiare?

Insomma questi gli ingredienti:

Instaurazione e mantenimento di un clima di paura instillato dai media nella popolazione attraverso un incessante bombardamento di notizie dai contenuti pilotati suggestivi e apocalittici; 

Introduzione di misure di emergenza da parte degli statie dei suoi apparati repressivi;

Medicalizzazione della società fino ad arrivare all’implementazione  di programmi obbligatori di  cure sanitarie e inoculazioni; 

Sospensione – dapprima temporanea – delle carte e dei principi che sanciscono le libertà civili, inclusa la Costituzione; 

Annientamento degli avversari alla narrativa ufficiale tacciati come cospirazionisti, negazionisti, divulgatori di Fake News, folli e censurati, criminalizzati, vilificati, confinati di conseguenza; 

Disabilitazione della capacità da parte delle persone di generare reddito in maniera autonoma, di entrare in contatto gli uni con gli altri, di associarsi e di “ assembrare “;  

Imposizione del regime di quarantena di Lock Down  ad ondate, somministrati via decreto ai cittadini e all’economia residua fino all’ottenimento  del grado di disfacimento desiderato;

Applicazione su vasta scale di un sistema di sorveglianza e di identificazione ( attraverso la lettura dei dati biometrici ) reso possibile delle tecnologie più avanzate a che le nuove norme vengano rispettate;

Consolidamento della rete 5G, nelle sue infrastrutture a terra e nelle unità satellitari in orbita – ne sono previste almeno 43000 per coprire l’intera superficie terrestre.
5G quale sistema essenziale per la creazione di una società fisica interamente interfacciata e ottimizzata da Intelligenza Artificiale e algoritmi
, anche nota come INTERNET DELLE COSE;

Completamento dell’agenda relativa alla digitalizzazione dei saperi e del “tutto” umano fino ad arrivare alla fusione con le macchine, le quali sapranno essere capaci di una mimica del tutto simile alla nostra ed avranno accesso ad una intelligenza “superiore” alla nostra ( Strong A.I. ).

IL MONDO NUOVO

Insomma questa “nuova normalità”  così abnorme e mostruosamente oppressiva, così aberrante e distopica diverrà la regola e tutto in nome della nostra salute….il nuovo ordine mondiale finalmente manifesto.

Il mondo, ci martellano con questo mantra, non potrà tornare come era – e non era un granché – semplicemente perché le persone credono a tutto ciò’ che gli viene raccontato in televisione, a tutto ciò’ che viene scritto sui giornali e perché cedono all’influenza sottile dei Social.

La nuova normalità avrà un carattere monolitico dove l’unica “parola verità” sarà quella intonata dal governo tecnocratico e centralizzato, composto da esperti e da scienziati,  la nuova normalità verrà inculcata alle nuove generazioni in famiglia, in parrocchia e a scuola.

Squadre di esperti organizzati in task force, in formato troika, i soggetti operativi nelle quali, a livello decisionale, sostituiranno il sistema di creazione del consenso e pace sociale che apparteneva ad organizzazioni ( quasi del tutto e indiscutibilmente non rappresentative gli interessi e il bene comuni ) quali erano i partiti politici, i sindacati, le associazioni di categoria, le altre strutture organizzate.

Sembra un romanzo dell’orrore, ma purtroppo questi scenari ci accadono intorno e noi tutti ne siamo gli artefici più o meno consapevoli.

Cosa fare per ribaltare la situazione?

Basta acquiescenza.

Basta uniformazione alle idee dominanti.

Basta conformismo ideologico.

Basta settarismo religioso ( incluso quello scientifico ).

Occorre tornare, se  lo fossimo mai stati, protagonisti della nostra vita al meglio delle nostre possibilità il quale intento, in un mondo governato dal Determinismo, già prima della “ pandemia” – la quale chi scrive afferma con forza e senza timori che NON ESISTE – ci concedeva solo raramente il lusso di sottrarci al tritacarne di un’esistenza consapevolmente  priva di un fine razionale apprezzabile.

Solo l’amore può “salvarci”, nella misura in cui esso può alleggerirci del carico di sofferenza che ci pervade e, no… non il “sussurrarsi ti amo degli amanti”  e nemmeno  il “giurarci fedeltà eterna per via di una convenzione”, ma l’amore come sentimento universale che anima e che abilita l’atto di sentire l’altro/l’altra; l’amore che se  lasciato fare il proprio corso, consente agli individui di arrendersi  alle proprie vulnerabilità e di accettare con atteggiamento non giudicante quelle esibite dagli altri; l’amore che induce e  conduce lo sguardo animale, il nostro sguardo, DENTRO, l’amore insieme come componente  e contenitore del tutto.

Come sosteneva il naturalista Jakob von Uexkull ” … ogni essere vivente, ogni soggetto di una vita, è dotato nella misura della sua soggettività, di costruire il mondo in cui vive, la sua Umwelt …”

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Thanks to 21st Century Wire

Max respect to each and everyone of the free, creative, critical thinkers whose ideas and energy make the world still a worthwhile place to inhabit.

Appreciation and gratitude to Rafferoico for his Art.

 

Il potere del Gioco, il Gioco del Potere

“… il potere non si prende, si sorprende …” diceva un saggio qualche tempo fa e Huizinga definiva il gioco come un atto non imposto che stravolge le regole della vita “vera “, della vita ” ordinaria “, dal quale si trae soddisfazione, piacere, gioia sebbene esso sia peculiarmente un atto disinteressato.

Nel mondo imperfetto esso crea una perfezione temporanea e limitata che forse in rapporto a quello si pone come una ” illusione ” ( Ludere = Illudere ) ma una illusione che permette di assaporare momenti di realizzazione e di appagamento talvolta del tutto assorbenti ( ci si dimentica di stare giocando ) e che prefigura un mondo ludico in cui ciascuno operi secondo regole liberamente scelte.

La retorica legata al lavoro, la demagogia che ne accompagna l’esaltazione spesso autolesionistica, viene a subire dall’esplosione giocosa il più’ duro degli attacchi, per cui il ” mondo migliore “, nell’immaginario di ognuno, finisce col fondarsi immancabilmente su un momento ludico piuttosto che sul lavoro ” soddisfacente “.

Il gioco crea legami duraturi anche dopo che il gioco è finito: legami solidali, affettivi sentimenti di coesistenzialità che si oppongono alla solitudine, all’isolamento, all’incomunicabilità voluta dal dominio a difesa della propria stabilità.

Il gioco è partecipazione, è sperimentazione del mondo esterno, comunicazione non esclusivamente verbale, conoscenza diretta del proprio ( ed altrui ) corpo e della propria ( e altrui ) mente.

Ma il gioco è questo ed anche il contrario di tutto questo. Quando è il Potere che ” tiene banco ” il gioco assume aspetti opposti; da strumento di partecipazione, di protagonismo, esso diventa strumento di controllo e di recupero, da momento creativo e trasgressivo esso diventa cupa reiterazione, labirinto dell’alienazione e della solitudine metropolitana, l’uso dello Sport, dello spettacolo sportivo, l’utilizzo delle varie lotterie a premi assegna al gioco gestito dal Dominio il ruolo di deterrente della conflittualità, una sorta di antico ” oppio dei popoli ” da allineare accanto alla gestione gerarchica della religione ( tra gioco e rito sacro esiste una correlazione evidente ).

L’eccessiva ideologizzazionepotrebbe però indurci a credere che solo in mano al ” potere costituito “, alle istituzioni, il gioco diventi beffardo strumento di subordinazione e controllo, ma probabilmente non è così.

Il gioco può essere soltanto unilaterale anche a livello di rapporti individuali. I termini ” gabbare “, prendersi gioco di, burlarsi, ecc. individuano un’attività ludica unilaterale tutt’altro che immediatamente liberatoria, cooperativa, solidaristica.

Il gatto con il topo gioca, il topo con il gatto certamente no.

Per il gatto, per il suo comportamento, valgono i criteri individuati per definire il gioco ( atto libero, non imposto, che dà soddisfazione, senso di realizzazione ecc. ), ed è lui che decide quando e fino a quando giocare, come giocare e così via. Il topo non decide nulla e certo non si diverte, come non si divertono affatto le vittime di scherzi atroci, gli inermi e i perseguitati che subiscono il sadismo di chi è in una posizione di forza e la utilizza in questo senso. La sopraffazione può quindi allignare anche nel gioco e divenire attraverso di esso ancora più perversa.

L’universo del gioco è davvero variegato: da momento per apprendere e conoscere sé stessi ed il mondo esterno, da momento di comunicazione e sperimentazione delle relazioni solidali, da momento di liberazione da regole e norme imposte dall’alto, a momento di persecuzione ed oppressione il gioco avvolge ed accompagna l’esperienza dei viventi dai suoi aspetti solari fino a quelli più oscuri e detestabili.

Uno degli Eccessivi

Credits: Libreria Anomalia Roma ( Atti seminario sulla Trasgressione ) 1989/2019

Questo Mondo in cui Viviamo

La Fábrica, Sant Just Desvern, Spagna,
Rovine e Rinascita

Noi che viviamo in un mondo in cui gli specialisti del recupero e della domesticazione tendono a mistificare ogni forma di opposizione con l’aqua santa del consenso.

Noi che viviamo in questo mondo uniforme in cui la vita assume sembianze di morte, che viviamo in un mondo in cui la costrizione, il sacrificio, il salariato sono forme abituali di non-vissuto quotidiano, in cui la merce dialoga con altra merce con la nostra voce, attraverso i nostri corpi, per mezzo delle nostre bocche, un mondo in cui la fabbrica sociale – ogni momento della nostra sopravvivenza – é padrona incontrastata dei nostri gesti, delle nostre sembianze.

In cui la parcellizzazione dei sentimenti e delle passioni è la somma dei nostri comportamenti abituali. In questo mondo in cui ” dai tempi di Marx le cose sono cambiate molto poco, le idee dominanti sono sempre le idee delle elite dominanti, il che non fa meraviglia, dato che la classe che domina oggi è la medesima “.

In questa notte oscura i cuori narcotizzati dalla morfina dell’addomesticamento smettono di pulsare alla ricerca della realizzazione dei desideri, in questa notte in cui lingue cucite dai lacci del risentimento e dalla frustrazione smettono di urlare la propria lucida rabbia, in questa notte di piombo in cui i corpi assassinati dalla sopravvivenza e dall’astinenza di emozioni interrompono la ricerca di stimoli e tensioni che soli possono portare al superamento delle stato di cose presenti, allo sviluppo del movimento per la propria emancipazione.

Spezzare e disvelare gli artifici e gli inganni dello spettacolo sociale sotto tutti i suoi aspetti. Mostrare i denti a chi parla di comunità terapeutiche, a chi blatera di ” realizzazione nel lavoro “, di tavole rotonde, di telefoni amici, di elogio della follia ( cullato nella sua sanità mentale … ), di istituzioni democratiche e altre coglionerie …

In questo oscuro universo, ricercare i fili rossi che collegano gli avvenimenti del passato ai nostri tempi. Criticamente studiare e analizzare movimenti e comportamenti collettivi e individuali che, timidamente, ambiguamente, radicalmente, si sono opposti, e si oppongono all’ideologia dominante.

La trasgressione dell’ordine sociale, del vissuto, dei rapporti umani … in contrasto ragionato ai pontificati dei soliti manipoli di esperti, animati dalla nostra soggettività, attenti a cogliere i segni manifesti del rovesciamento di prospettiva o a denunciare l’opera del recupero, senza concedersi pause né concederne a nessuno.

Uno degli Eccessivi, Roma ( 1989/2019 )

Credits: Libreria Anomalia, atti Seminario sulla Trasgressione.

Up North…

TT man new image new 2014

An eclectic effort into blending quality House music with mild Acid Techno at 130 BPM, once again electronic dance music reveals itself as One, these tracks all sit onto each other in an effortless, gracious manner, you hear a groove, you pick up a melody you drop a bass line into the mix, the drumming does never get too serious here, the sonic digital, yet organic, hot magma flows and makes sense for any pleasure seeker individual within such vibrational field.

This is a live un-edited Web Radio Broadcast, first aired on www.afterhoursdjs.org on Saturday July the 14th 2018.

 

The following producers are responsible for the music, in no particular order: 

16 bits lolitas, chymera, dave angel, barry jamieson, dave seaman, ejm project, harvey mckay, electric rescue, jody wisternoff, affkt, guy j, john digweed, edu imbernon, king unique, lank, amorph, mark knight, nathan cable, nic fanciulli, miguel bastida, metro area, paul thomas, pan pot, ramon tapia, robert babicz, sebrok, rulers of the deep, sonic infusion, naval, koljah, main element. future shock, laurent garnier, and many more.

By the way….

Technoterra Soundsystem moves up north soon, the intent that of trying and to get a better view on all matters of concern.

Although none of us ever asked for that we happen to be born, we get a chance to grow up, we  struggle to come to terms with our condition, we try to fit in the cogs of the environment that hosts us.

We tire of being who we are where we are, we can’t stand some of the types that enter our lives,  we sulk, we work hard, we think … we move on, sometimes we return.

Technoterra moves up north and embrace change.

You all be safe, true to yourselves and sound.

3 Febbraio 2018 : oh jeez! Its tek-PUNKy time!

punky timesAGRI…che?? segui il LINK e scopri un mondo 😉

only speak English? Check this out and get in the know by scrolling the blog down to the required section

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Dalle Stalle alle Stelle 31 Dicembre 2017 BENEFIT per AGRIpunk

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AgriPunk e’ un gruppo nato con lo scopo di far chiudere un allevamento intensivo di tacchini.
Dopo esserci riusciti, ci siamo mobilitati per impedirne la riapertura.
Per trasformare il tutto in rifugio per animali umani e non, senza distinzione alcuna, ed azienda agricola informale

AgriPunk è un rifugio per animali di qualunque specie nato quindi dalla riconversione di ex allevamento intensivo.

AgriPunk Onlus è un’associazione senza scopo di lucro per la tutela e la salvaguardia della natura e dell’ambiente.
Nostro scopo è dare soccorso ad animali al di là di qualsiasi definizione prestabilita e dar loro la possibilità di vivere come meglio scelgono di farlo,bonificare l’area del Podere dall’inquinamento perpretrato in tutti questi anni, tutelare il bosco, i corsi d’acqua e le sorgenti, proteggere e dare rifugio ad animali selvatici avendo creato un’area libera dalla caccia, restaurare gli stabili interni al Podere creando una “comunità” che vive in maniera il più possibile sostenibile, cercando di aiutare persone in difficoltà, realizzando un’agricoltura sostenibile-biodinamica-sinergica-selvatica, recuperando sementi e piante antiche e tradizionali, creando laboratori di artigianato.

Their YouTube channel
Their Blog 

Direct Land Line info : Call 055 996946

E-MAIL : agripunkonlus@gmail.com

If you wish to lend a hand to the sustainability of AgriPUNK and unable to attend the event of the 31st of December you can still help with a donation // Se desideri contribuire al progetto AGRIpunk e non puoi partecipare all’evento del 31 Dicembre ecco come fare :

Per donazioni // Donations to support the Project
Conto Banca Etica n°216509
Intestatario Agripunk Onlus
IBAN IT47 C050 1802 8000 0000 0216 509
Causale: erogazione liberale

AgriPunk is a group of people that got together in 2013 so to make  an intensive turkey’s farm to shut down ….. and to remain SHUT.

After succeeding in the project the group managed to turn the area into a sanctuary capable to accommodate, without any distinction, all animals that needed shelter, human animals included, the latter began to work the grounds around the area with the aim of founding an agricultural firm of an informal kind.

The group turned into a Charity and committed themselves, through they action, to the tutelage of Nature and the Environment.

They continue to be involved with the project of providing a safe heaven to all animals irrespectively to the “category” they are supposed to belong according to human institutions.

In their scale of priority the tutelage of the land, the rivers, the woods, the springs and the whole natural territory  that surrounds the oasi’s location so to facilitate and expand their capability let alone to provide for their new guests but also to create the conditions for their inter-specific community to sustain themselves producing food in a  biodynamic mode of working the land in a synergic type of engagement with all the natural processes that, by default, regulate a sane environment.

Other areas of interest for the group lays in and around the acts of enhancing craftsmanship, of providing shelter and opportunities for people who find themselves in difficulty, of promoting  traditional, clean agricultural methods  for planting seeds and producing food.

The ( house ) miX : bass Selective 2017

EVENTO FACEBOOK QUI // HERE the FACEBOOK EVENT

A Photo Album portraying some of the animals there

// Nuked out in Fukushima

 

Straordinaria galleria di immagini scattate dal fotografo malese Keow Wee Loong il quale si è introdotto illegalmente nella zona rossa presso l’impianto di Dai-chii a Fukushima ( Japan ) testimoniando la miseria e la distruzione della contaminazione nucleare causata dall’incidente del 2011 more photos here

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thanks to RT for its brilliant coverage for this story

30 anni fa Chernobyl, noi e gli altri animali.

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Secondo uno studio realizzato dall’Università della Georgia ( UGA ) e contrariamente a quanto potremmo aspettarci la fauna selvatica all’interno e intorno alla zona di esclusione creata a seguito del peggiore incidente nucleare della storia, quello di Chernobyl avvenuto trent’anni fa, sembra essersi consolidata in maniera florida in assenza dell’ UOMO.

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Nel 1986, per la precisione il 26 Aprile di quell’anno, una successione di esplosioni presso l’impianto nucleare dette il via ad una catastrofe senza precedenti gli effetti della quale sono ancora vividi e temuti oggi.

In fuga dalle radiazioni la maggior parte della popolazione umana si trasferì al di fuori della fascia costituita da 4,300 chilometri quadrati dall’area del disastro, questa zona è nota come Chernobyl Exclusion Zone, mentre tutte le altre creature viventi furono abbandonate al loro destino in un territorio fortemente compromesso dai livelli di radioattività.

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Questa larga porzione di territorio è prevalentemente ricoperto di foreste e di terre abbandonate che precedentemente venivano utilizzate per fini agricoli. In questa desolata parte del mondo sorgono ancora alcuni villaggi i quali sono rimasti tali e quali al momento in cui, in gran fretta e terrorizzati da quanto stava accadendo, tutti gli abitanti umani fuggirono via assistiti dall’esercito dell’allora Unione Sovietica.

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Tra le varie specie prese in esame dai ricercatori dell’Università della Georgia il bisonte euroasiatico, lo scoiattolo rosso, il cervo, il maiale selvatico, l’alce e  il lupo grigio.

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Lo studio in questione ha rilevato una serie di seri problemi di salute di questi animali i quali tuttavia continuano a riprodursi e a godere di una qualità della vita inaspettata nelle circostanze. In particolare sono stati osservati tumori e mutazioni a livello cutaneo e della pigmentazione su molte delle specie fotografate e osservate da vicino.
I lavori di parziale decontaminazione in alcune parti della zona di esclusione hanno impegnato almeno 600,000 operatori dalla data del disastro e continuano ancora oggi. Negli anni ci sono stati molteplici altri studi volti a stabilire il tipo di impatto reale sull’ambiente costituito dalla contaminazione nucleare, ma spesso queste ricerche hanno prodotto degli esiti contraddittori, di certo questa tremenda sciagura NON è servita a relegare il nucleare al bidone della spazzatura della storia, tutt’altro!

Per la precisione si trovano in costruzione o in operazione più di 65.000 impianti nucleari adibiti alla produzione di energia elettrica su scala globale, senza considerare il rischio rappresentato da una industria bellica che necessita di materiali provenienti da tali cicli di produzione per poter confezionare sempre nuove e ultra micidiali testate nucleari con le quali attrezzare sottomarini, aerei e navi da guerra.

Davvero un “gran bello” scenario quello cui la civiltà umana e il cosiddetto progresso hanno condotto il mondo vivente.

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Le  fotografie e il materiale documentale utilizzato per la redazione di questo blog sono stati  estratti  da diversi articoli pubblicati da Russia Today ( RT.com ) e dalla rivista Frontiers of Ecology.

chi mangi ogni giorno?

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https://youtu.be/xaA7L4k269

i’ll house ya

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